Adoratori del Padre in Spirito e Verità

Eremiti con S. Francesco

Adottare una Chiesa

 

Quanto sono amabili le tue dimore, Signore Dio degli eserciti!

     L'anima mia languisce  e brama gli atri del Signore.    (Sal. 64,2)

 

Questa comunione vuole anche collegarsi con tutti quei cristiani di buona volontà che pur abitando in casa propria si stanno già prodigando per animare quelle chiese che non avrebbero vita senza di loro.

Auspica che anche i semplici fedeli possano diventare come loro animatori di momenti comunitari di preghiera.

Adottare una chiesa significa amarla, farla rivivere della presenza di Gesù, aprirla ai fedeli affezionati del posto che altrimenti non avrebbero occasione di frequentarla e di pregarvi. Anche questo prezioso servizio risponde all’appello che Gesù fece a S. Francesco. “ Va e ripara la mia casa che cade in rovina”

 

Riportiamo in proposito uno stralcio dell’intervento che Mons. L. Monari fece alla 56° Assemblea della Cei. Il 16 Maggio 2006.

Cap. IV: il ministero del prete.

… E qui viene una seconda osservazione: l’importanza decisiva che i laici prendano coscienza della loro corresponsabilità. Varrebbe la pena non vendere mai chiese e oratori; sono elementi che caratterizzano religiosamente un territorio, che esprimono la identità della comunità umana che vi risiede; il semplice fatto di rendere fruibili questi luoghi religiosi è già un’azione pastorale preziosa. Ma per raggiungere questo obiettivo è necessario che ci siano laici disposti ad aprire le chiese, a custodirle e, possibilmente, anche a renderle vive attraverso momenti di preghiera (lettura del Vangelo, Rosario, Via Crucis) insieme ad alcuni semplici servizi: la visita e la comunione ai malati, l’animazione della carità, la preparazione delle celebrazioni eucaristiche e così via.

Un rischio evidente è che la diminuzione dei preti comporti una minore presenza della Chiesa sul territorio. La presenza capillare è sempre stata un punto di forza importante della Chiesa italiana e l’ha resa vicina alla gente; bisogna fare il possibile per non disperdere questo patrimonio. Se è inevitabile raccogliere i preti in un numero minore di centri, bisogna nello stesso tempo moltiplicare la presenza di ministeri (e ministri) sul territorio in modo che ogni quartiere o frazione possa avere una persona di riferimento riconosciuta come tale. L’ideale sarebbe, naturalmente, che questa funzione fosse svolta da un diacono; ma anche laici consapevoli possono svolgere un servizio efficace. Nella scelta di questi referenti, il criterio essenziale sarà quello del “senso ecclesiale” e cioè la percezione che quanto viene fatto è un servizio alla crescita della comunità parrocchiale, diocesana, cattolica. È importante che la persona sia capace di relazioni positive con tutti, che sia umile, che non imponga punti di vista personali, che sia in piena comunione d’intenti col parroco a qualsiasi costo.

È proprio questo ritratto di laico che vorremmo fare nostro è questo lo spirito che desideriamo incarnare per una reale servizio a Dio ed alla sua Chiesa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiesa di San Valeriano a Gradisca di Gorizia “adottata” da Fabio

ogni mattina la apre alle 5.00 e con dei fedeli la anima con la liturgia dell’ufficio e delle lodi.

 

 

Eremiti in casa

 

Il Signore Dio benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa.   (2Sam. 6,11)

 

Anche la casa può diventare eremo, luogo di preghiera, di accoglienza e di testimonianza.

Questo comunione nasce anche per collegare tante persone sole e dare loro la gioia di sentirsi parte di questo progetto importante. Gesù ha bisogno di tutti per la sua missione.

Anche una vita semplice e immersa nel tessuto sociale ordinario di una città, o di un paese, può diventare un bene prezioso per tanti...

L’eremita in casa potrebbe essere allora sinonimo di “monaco interiore”; una persona, cioè, che coltiverà in se stessa una particolare predisposizione verso il silenzio, la preghiera e la contemplazione.

Egli, nello spirito di carità comune a tutti i cristiani, cercherà di restare fedele nella vita di ogni giorno ai principi cristiani:

il primato dell’amore di Dio e del prossimo; 

il primato della Parola;

la conversione del cuore; 

la preghiera continua.

Gli Eremiti in casa possono essere fratelli e sorelle, celibi o sposati, giovani o anziani, sani o ammalati.

Vivono nel silenzio e nel nascondimento, nelle proprie abitazioni, in grandi metropoli, in piccoli centri o in luoghi più isolati.

Vivono il servizio alla Chiesa principalmente attraverso la loro testimonianza di adoratori e attraverso la partecipazione alla preghiera comune e, dove è possibile, la collaborazione al parroco della propria comunità.

Vivono il servizio ai fratelli con l’accoglienza di quanti cercano una parola di conforto e uno spazio in cui sostare qualche momento nel silenzio e nella preghiera.

Gli Eremiti in casa abitano di norma in semplici appartamenti, facendo di essi il loro eremo, un’oasi silenziosa nel tumulto della metropoli moderna. Sarebbe bene che nella casa degli eremiti vi fosse una stanza o un angolo riservato esclusivamente alla preghiera e alla meditazione.

Ogni singolo Eremita organizzerà i tempi di preghiera in modo autonomo, in base ai propri impegni di lavoro e familiari.

Gli eremiti che abitano nella stessa città o in una stessa area geografica si  terranno in contatto, incontrandosi per pregare assieme, per condividere le esperienze e per momenti di revisione di vita.

 

 

Adopt a Church

 

How lovely are thy tabernacles, O Lord God of hosts!

My soul yearns and pines for the courts of the Lord. (Ps. 64.2)

 

This fellowship want also connect with all the cristian of goodwill  if also they live in their own home to promotes all the initiatives and all the activities of prayer so that the houses of God are used. It hopes that the ordinary faithful can become like their leaders to community moments of prayer.

Adopt a church means to love, to revive the presence of Jesus, open to the faithful fond of the place that otherwise would not have opportunity to attend and to pray. Even this small service answers the call that Jesus made to St. Francis. "Go and repair my house which is in ruins"

 

Here is an excerpt of the intervention in the way that Mons. L. Monari made to the 56th Assembly of the CEI. The May 16, 2006.

Chap. IV: the ministry of the priest.

... And here is a second observation: the decisive importance that the laity aware of their shared responsibility. It would be worth never sell churches and oratories; are elements that characterize a religiously territory, which express the identity of the human community that resides there; the simple fact to make available these religious places is already a pastoral valuable. But to achieve this it is necessary that there are lay people willing to open churches, to store them and, possibly, to make them live through moments of prayer (reading from the Gospel, Rosary, Stations of the Cross), along with some basic services: the visit and communion to the sick, the animation of charity, the preparation of the Eucharistic celebrations and so on.

One obvious risk is that the decrease of the priests would lead to diminished presence of the Church in the area. The widespread presence has always been a major selling point of the Italian Church and made it closer to the people; It must do everything possible to avoid losing this heritage. If it is inevitable to collect the priests in fewer centers, it must at the same time to multiply the presence of ministries (and ministers) in the territory so that each district or village can have a contact person recognized as such. Ideally, of course, that this function was performed by a deacon; but also lay people are aware they can play an effective service. In selecting these representatives, the essential criterion will be that of "ecclesial sense" and that is the perception that what is done is a service to the growth of the parish, diocesan Catholic. It is important that the person is capable of positive relationships with everyone who is humble, that does not impose personal views, which is in full communion with the parish priest of intent at any cost.

It is this portrait of layman who would like to do this is our spirit that we wish to embody a real service to God and to his Church.

 

Church of San Valeriano in Gradisca Gorizia

It is open every morning from Brother Fabio and tertiary Franciscans

That make open and alive the structure

 

 

 

 

Hermits at home

 

The Lord God blessed Obed-Edom and all his house. (2 Sam. 6:11)

 

Also the house can become hermitage, a place of prayer, of welcome and testimony.

This communion was also created to connect many single people and give them the joy of being part of important project. Jesus needs of all for his mission.

Even a simple life and immersed in the ordinary social fabric of a city, or a village, it can become a valuable asset for many ...

The hermit in the house could then be synonymous with "monk interior"; a person, that is, that will cultivate in itself a particular predisposition towards the silence, prayer and contemplation.

He, in the spirit of charity common to all Christians, try to remain faithful in every day life to Christian principles:

the primacy of love of God and neighbor;

the primacy of the Word;

conversion of heart;

continual prayer.

 

Hermits in the house can be brothers and sisters, single or married, young or old, healthy or sick.

They live in silence and obscurity, in their homes, in large cities, in small towns or in the most isolated places.

They live mainly serve the Church through their testimony of worship and through participation in common prayer and, where possible, in collaboration with the parish priest of their community.

Live the service of others with the acceptance of those who seek a word of comfort and a space in which to stop a few moments in silence and prayer.

The Hermits at home live normally in simple apartments, making them their hermitage, quiet oasis in the tumult of the modern metropolis. It would be good that in the house of the hermits there was a room or a corner reserved exclusively to prayer and meditation.

Every single Hermit organize prayer times independently, based on their own work commitments and family.

Hermits who live in the same city or in the same geographical area will be in contact, meeting to pray together, to share experiences and moments of review of life.

Adoptar una Iglesia

 

Qué hermoso son tus moradas, Señor Dios de los ejércitos!

Mi alma se consume y anhela los atrios del Señor. (Sal. 64,2)

 

Esta comunión quiere ser collegamento por todos los cristianos di buena volontad  que tambien si vive en su propria casa se promueve por abrir la Iglesia que no tendrian vida sin el.  Se espera que los fieles ordinaria puede llegar a ser como sus líderes a los momentos comunitarios de oración.

Adopte una iglesia significa amar, para revivir la presencia de Jesús, abierta a los fieles aficionados del lugar que de otro modo no tendrían oportunidad de asistir y orar. Incluso este pequeño servicio responde a la llamada que Jesús hizo a San Francisco. "Ve y repara mi casa, que está en ruinas"

 

 

He aquí un extracto de la intervención en la forma en que Mons. L. Monari hizo a la Asamblea 56 de la CEI. Los 16 mayo, 2006.

. Capítulo IV: el ministerio del sacerdote.

... Y aquí está una segunda observación: la importancia decisiva que los laicos conscientes de su responsabilidad compartida. Valdría la pena nunca vendemos las iglesias y oratorios; son elementos que caracterizan un territorio religiosamente, que expresan la identidad de la comunidad humana que reside allí; el simple hecho de hacer disponibles estos lugares religiosos ya es una valiosa pastoral. Pero para lograr esto, es necesario que haya laicos dispuestos a abrir las iglesias, para almacenarlos y, posiblemente, para hacerlos en vivo a través de momentos de oración (la lectura del Evangelio, Rosario, Vía Crucis), junto con algunos servicios básicos: la visita y la comunión a los enfermos, la animación de la caridad, la preparación de las celebraciones eucarísticas y así sucesivamente.

Un riesgo obvio es que la disminución de los sacerdotes conduciría a disminuir la presencia de la Iglesia en la zona. La presencia generalizada ha sido siempre un punto de venta importante de la Iglesia italiana y lo hizo cerca de la gente; Se debe hacer todo lo posible para evitar la pérdida de este patrimonio. Si es inevitable para recoger los sacerdotes en menos centros, debe al mismo tiempo, para multiplicar la presencia de ministerios (y ministros) en el territorio de manera que cada distrito o pueblo puede tener una persona de contacto reconocido como tal. Lo ideal sería, por supuesto, que esta función se llevó a cabo por un diácono; sino también los laicos son conscientes de que pueden jugar un servicio eficaz. En la selección de estos representantes, el criterio esencial será la de "sentido eclesial" y que es la percepción de que lo que se hace es un servicio para el crecimiento de la parroquia, la diócesis católica. Es importante que la persona es capaz de relaciones positivas con todos los que es humilde, que no impone puntos de vista personales, que está en plena comunión con el párroco de la intención a cualquier precio.

Este es el retrato de laico que le gustaría hacerlo es nuestro espíritu que queremos encarnar un verdadero servicio a Dios ya su Iglesia.

 

 

 

Iglesia de San Valeriano en Gradisca Gorizia

Está abierto todos los días del hermano y terciarios franciscanos

Que hacen abierta y viva la estructura

 

 

 

 

Ermitaños en casa

 

El Señor Dios bendijo a Obed-edom ya toda su casa. (2 Sam. 06:11)

 

También la casa puede convertirse en la ermita, un lugar de oración, de acogida y de testimonio.

Esta comunión también fue creado para conectar muchas personas individuales y darles la alegría de ser parte del importante proyecto. Jesús necesita de todos para su misión.

Incluso una vida sencilla e inmerso en el tejido social ordinario de una ciudad o un país, que pueden llegar a ser un activo valioso para muchos ... ..

El ermitaño en la casa, entonces podría ser sinónimo de "interior monaco"; una persona, es decir, que se cultiva en sí mismo una predisposición particular hacia el silencio, la oración y la contemplación.

Él, en el espíritu de la caridad común a todos los cristianos, tratar de permanecer fieles en la vida cotidiana a los principios cristianos:

la primacía del amor de Dios y al prójimo;

la primacía de la Palabra;

la conversión del corazón;

oración continua.

Ermitaños en la casa pueden ser hermanos y hermanas, solteras o casadas, jóvenes o viejos, sanos o enfermos.

Ellos viven en el silencio y la oscuridad, en sus hogares, en las grandes ciudades, en los pueblos pequeños o en los lugares más aislados.

Viven sirven principalmente a la Iglesia a través de su testimonio de culto y mediante la participación en la oración común y, cuando sea posible, en colaboración con el párroco de su comunidad.

Vive el servicio de los demás, con la aceptación de los que buscan una palabra de consuelo y un espacio en el que se detenga un momento en silencio y oración.

Los ermitaños en casa viven normalmente en apartamentos sencillos, por lo que su ermita, tranquilo oasis en el tumulto de la metrópoli moderna. Sería bueno que en la casa de los ermitaños había una habitación o un rincón reservado exclusivamente a la oración y la meditación.

Todos y cada uno de ermitaño organizar las horas de oración de forma independiente, en base a sus propios compromisos laborales y familiares.

Ermitaños que viven en la misma ciudad o en la misma zona geográfica estarán en contacto, reunido para orar juntos, para compartir experiencias y momentos de revisión de vida.