Adoratori del Padre in Spirito e Verità

Eremiti con S. Francesco

Documenti

Motivazioni teologiche ed ecclesiologiche

 

Questo progetto viene a rispondere alla Ecclesiologia del Concilio Vaticano II che auspica un rinnovato impegno di presenza dei laici nella Chiesa, nell’assunzione di vere responsabilità nell’apostolato, in piena comunione e collaborazione con la gerarchia  (LG. 33. 35. 37;  AA. 9. 10; C.J.C. 225). Vogliamo fare nostro quanto è scritto in questi documenti: 

 

Costituzione apostolica sulla Chiesa:  Lumen Gentium

n. 33: I laici sono chiamati a contribuire come membra vive all'incremento della Chiesa ed alla sua santificazione permanente. L’apostolato dei laici è partecipazione alla missione salvifica stessa della Chiesa e a questo apostolato essi sono destinati dal Signore stesso per mezzo del battesimo e della confermazione.

 

n. 35  “Cristo, il grande profeta, (…) adempie il suo ufficio profetico fino alla prima manifestazione della gloria non solo attraverso la gerarchia, la quale insegna in nome e con la potestà di Lui, ma anche per mezzo dei laici che perciò costituisce suoi testimoni e li provvede del senso della fede e della grazia della parola.”

n. 37:  I laici hanno secondo la scienza, competenza e prestigio di cui godono, la facoltà, anzi talora anche il dovere, di far conoscere il loro parere su cose concernenti il bene della Chiesa, (…) con verità, fortezza e prudenza, con rispetto e carità verso coloro che, per ragione del loro sacro ufficio, rappresentano Cristo.

 

I Laici come tutti i fedeli con cristiana obbedienza prontamente abbraccino ciò che i pastori, quali rappresentanti di Cristo, stabiliscono in nome del loro magistero e della loro autorità nella Chiesa, seguendo in ciò l’esempio di Cristo.

I pastori, da parte loro, riconoscano e promuovano la dignità e la responsabilità dei laici nella Chiesa; si servano volentieri del loro prudente consiglio, con fiducia affidino loro degli uffici in servizio della Chiesa e lascino loro libertà e margine di azione, anzi li incoraggino perché intraprendano delle opere anche di propria iniziativa. Considerino attentamente e con paterno affetto in Cristo le iniziative, le richieste e i desideri proposti dai laici e, infine, rispettino e riconoscano quella giusta libertà, che a tutti compete nella città terrestre.

Da questi familiari rapporti tra i laici e i pastori si devono attendere molti vantaggi per la Chiesa: in questo modo infatti si afferma nei laici il senso della propria responsabilità, ne è favorito lo slancio e le loro forze più facilmente vengono associate all'opera dei pastori. E questi, aiutati dall'esperienza dei laici, possono giudicare con più chiarezza e opportunità sia in cose spirituali che temporali; e così tutta la Chiesa, forte di tutti i suoi membri, compie con maggiore efficacia la sua missione per la vita del mondo.

 

Documento sull'apostolato dei laici  Apostolicam Actuositatem:

n. 9: I laici esercitano il loro multiforme apostolato tanto nella Chiesa che nel mondo. Su questo duplice fronte si aprono svariati campi di attività apostolica di cui ricordiamo i principali. Essi sono: le comunità ecclesiali, la famiglia, i giovani, l'ambiente sociale, l'ordine nazionale e internazionale. Siccome poi ai nostri giorni le donne prendono parte sempre più attiva a tutta la vita sociale, è di grande importanza una loro più larga partecipazione anche nei vari campi dell'apostolato della Chiesa.

n. 10: Come partecipi della missione di Cristo sacerdote, profeta e re, i laici, hanno parte attiva nella vita e nell'azione della Chiesa. All'interno delle comunità ecclesiali la loro azione è talmente necessaria che senza di essa lo stesso apostolato dei pastori non può per lo più ottenere il suo pieno effetto. Infatti i laici che hanno davvero spirito apostolico, suppliscono a quello che manca ai loro fratelli e confortano cosi sia i pastori, sia gli altri membri del popolo fedele (cfr. 1 Cor. 16,17-18).

 

Codice di Diritto Canonico del 1984

Can. 225: I laici, dal momento che, come tutti i fedeli, sono deputati da Dio all'apostolato mediante il battesimo e la confermazione, sono tenuti all'obbligo generale e hanno il diritto di impegnarsi, sia come singoli sia riuniti in associazioni, perché l'annuncio della salvezza venga conosciuto e accolto da ogni uomo in ogni luogo.

Can. 298 - Nella Chiesa vi sono associazioni, distinte dagli istituti di vita consacrata e dalle società di vita apostolica, in cui i fedeli, sia chierici, sia laici, sia chierici e laici insieme, tendono, mediante l'azione comune, all'incremento di una vita più perfetta, o alla promozione del culto pubblico o della dottrina cristiana, o ad altre opere di apostolato, quali sono iniziative di evangelizzazione, esercizio di opere di pietà o di carità, animazione dell'ordine temporale mediante lo spirito cristiano.

Can. 301 - §1. Spetta unicamente all'autorità ecclesiastica competente erigere associazioni di fedeli che si propongano l'insegnamento della dottrina cristiana in nome della Chiesa o l'incremento del culto pubblico, oppure che intendano altri fini il cui conseguimento è riservato, per natura sua, all'autorità ecclesiastica.

§2. L'autorità ecclesiastica competente, se lo giudica opportuno, può erigere associazioni di fedeli anche per il conseguimento diretto o indiretto di altre finalità spirituali alle quali non sia stato sufficientemente provveduto mediante iniziative private.

§3. Le associazioni di fedeli erette dall'autorità ecclesiastica competente si chiamano associazioni pubbliche.

 

Can. 304 - Tutte le associazioni di fedeli, sia pubbliche sia private, con qualunque titolo o nome siano chiamate, abbiano propri statuti con cui vengano definiti il fine dell'associazione o obiettivo societario, la sede, il governo e le condizioni richieste per farne parte, e mediante i quali vengano determinate le modalità d'azione tenendo presente la necessità o l'utilità relativa al tempo e al luogo.

Can. 305 - §1. Tutte le associazioni di fedeli sono soggette alla vigilanza dell'autorità ecclesiastica competente, alla quale pertanto spetta aver cura che in esse sia conservata l'integrità della fede e dei costumi e vigilare che non si insinuino abusi nella disciplina ecclesiastica; ad essa perciò spetta il dovere e il diritto di visitare tali associazioni, a norma del diritto e degli statuti; sono anche soggette al governo della medesima autorità secondo le disposizioni dei canoni seguenti.

 

Can. 603 - §1. Oltre agli istituti di vita consacrata, la Chiesa riconosce la vita eremitica o anacoretica con la quale i fedeli, in una più rigorosa separazione dal mondo, nel silenzio della solitudine, nella continua preghiera e penitenza, dedicano la propria vita alla lode di Dio e alla salvezza del mondo.

§2. L'eremita è riconosciuto dal diritto come dedicato a Dio nella vita consacrata se con voto, o con altro vincolo sacro, professa pubblicamente i tre consigli evangelici nelle mani del Vescovo diocesano e sotto la sua guida osserva il programma di vita che gli è propria.

DOCUMENTS

 

Reasons theological and ecclesiological

 

This project is to respond to the ecclesiology of the Second Vatican Council that calls for a renewed commitment to the presence of the laity in the Church, in taking real responsibility in the apostolate, in full communion and collaboration with the hierarchy (LG. 33. 35. 37; AA. 9. 10; CJC 225). We want to make our own what is written in these documents:

 

Apostolic Constitution on the Church Lumen Gentium  33. The laity are gathered together in the People of God and make up the Body of Christ under one head. Whoever they are they are called upon, as living members, to expend all their energy for the growth of the Church and its continuous sanctification, since this very energy is a gift of the Creator and a blessing of the Redeemer.

 

35. Christ, the great Prophet, continually fulfills His prophetic office until the complete manifestation of glory. He does this not only through the hierarchy who teach in His name and with His authority, but also through the laity whom He made His witnesses and to whom He gave understanding of the faith (sensu fidei) and an attractiveness in speech.

37. The laity have the right, as do all Christians, to receive in abundance from their spiritual shepherds the spiritual goods of the Church, (…) Let it always be done in truth, in courage and in prudence, with reverence and charity toward those who by reason of their sacred office represent the person of Christ.

The laity should, as all Christians, promptly accept in Christian obedience decisions of their spiritual shepherds, since they are representatives of Christ as well as teachers and rulers in the Church. Let them follow the example of Christ, Let the spiritual shepherds recognize and promote the dignity as well as the responsibility of the laity in the Church. Let them willingly employ their prudent advice. Let them confidently assign duties to them in the service of the Church, allowing them freedom and room for action. Further, let them encourage lay people so that they may undertake tasks on their own initiative. Attentively in Christ, let them consider with fatherly love the projects, suggestions and desires proposed by the laity.(8*) However, let the shepherds respectfully acknowledge that just freedom which belongs to everyone in this earthly city(…)  From this familiar dialogue between the laity and their spiritual leaders: in the laity a strengthened sense of personal responsibility; a renewed enthusiasm; a more ready application of their talents to the projects of their spiritual leaders. The latter, on the other hand, aided by the experience of the laity, can more clearly and more incisively come to decisions regarding both spiritual and temporal matters. In this way, the whole Church, strengthened by each one of its members, may more effectively fulfill is mission for the life of the world.

Document on the lay apostolate Apostolicam Actuositatem:

9. The laity carry out their manifold apostolate both in the Church and in the world. In both areas there are various opportunities for apostolic activity. We wish to list here the more important fields of action, namely, church communities, the family, youth, the social milieu, and national and international levels. Since in our times women have an ever more active shale in the whole life of society, it is very important that they participate more widely also in the various fields of the Church's apostolate.

10. As sharers in the role of Christ as priest, prophet, and king, the laity have their work cut out for them in the life and activity of the Church. Their activity is so necessary within the Church communities that without it the apostolate of the pastors is often unable to achieve its full effectiveness. In the manner of the men and women who helped Paul in spreading the Gospel (cf. Acts 18:18, 26; Rom. 16:3) the laity with the right apostolic attitude supply what is lacking to their brethren and refresh the spirit of pastors and of the rest of the faithful (cf. 1 Cor. 16:17-18)

Code of Canon Law of 1984

Can. 225: The laity, because, like all the faithful, are deputed by God to the apostolate by baptism and confirmation, are a general obligation and they have the right to engage, either as individuals or in associations, because the message of salvation be known and accepted by all men everywhere.

Can. 298 - In the Church there are associations distinct from institutes of consecrated life and societies of apostolic life, in which the faithful, whether clerics or laity, or clerics and laity together, strive with a common effort, to the increase of a more perfect life, or to promote public worship or Christian doctrine, or other works of the apostolate, such as initiatives for evangelization, works of piety or charity, and animation of the temporal order with the Christian spirit.

Can. 301 - §1. It is for the competent ecclesiastical authority alone to erect associations of the Christian faithful which propose the teaching of Christian doctrine in the name of the Church or to promote public worship, or which intend other purposes whose pursuit is reserved, by its nature, authority ecclesiastical.

2. The competent ecclesiastical authority, if it considers it appropriate, may erect associations of the Christian faithful to pursue, directly or indirectly, other spiritual ends whose attainment is not adequately provided for by private initiatives.

§3. The associations of the faithful erected by competent ecclesiastical authority are called public associations.

Can. 304 - All associations of the faithful, both public and private, by whatever title or name they are called, have their own statutes which define the purpose or target corporate headquarters, the government and the conditions required to be part of it, and by which it determines the manner of action taking into account the need or the advantage of time and place.

Can. 305 - §1. All associations of faithful are subject to supervision by the competent ecclesiastical authority, which therefore take care that it is maintained in them the integrity of faith and morals and ensure that abuses do not creep into ecclesiastical discipline; therefore, it has the duty and the right to visit these associations, in accordance with the law and the statutes; They are also subject to the governance of the same authority in accordance with the following canons.

Can. 603 - §1. In addition to institutes of consecrated life, the Church recognizes the life of a hermit or anchorite with which the faithful, through a stricter separation from the world, the silence of solitude, assiduous prayer and penance, dedicate their life to the praise of God and the salvation of the world.

2. The hermit is recognized by law as dedicated to God in consecrated life if a voting or other sacred bond, the three evangelical counsels publicly professes in the hands of the diocesan bishop and under his guidance notes the program of life that is proper.

DOCUMENTOS

 

Razones teológica y eclesiológica

 

Este proyecto es dar respuesta a la eclesiología del Concilio Vaticano II que requiere un compromiso renovado con la presencia de los laicos en la Iglesia, en la toma de responsabilidad real en el apostolado, en plena comunión y colaboración con la jerarquía (LG 33. 35. 37.; . AA 9. 10; CJC 225). Queremos hacer nuestra propia lo que está escrito en estos documentos:

 

Constitución Apostólica sobre la Iglesia Lumen Gentium 33. Los laicos congregados en el Pueblo de Dios e integrados en el único Cuerpo de Cristo bajo una sola Cabeza, cualesquiera que sean, están llamados, a fuer de miembros vivos, a contribuir con todas sus fuerzas, las recibidas por el beneficio del Creador y las otorgadas por la gracia del Redentor, al crecimiento de la Iglesia y a su continua santificación.

 

35. Cristo, el gran Profeta, cumple su misión profética hasta la plena manifestación de la gloria, no sólo a través de la Jerarquía, que enseña en su nombre y con su poder, sino también por medio de los laicos, a quienes, consiguientemente, constituye en testigos y les dota del sentido de la fe y de la gracia de la Palabra.

37. Los laicos, al igual que todos los fieles cristianos, tienen el derecho de recibir con abundancia de los sagrados Pastores los auxilios de los bienes espirituales de la Iglesia,(…) y siempre en veracidad, fortaleza y prudencia, con reverencia y caridad hacia aquellos que, por razón de su sagrado ministerio, personifican a Cristo.

 

Los laicos, como los demás fieles, acepten con prontitud de obediencia cristiana aquello que los Pastores (…) Por su parte, los sagrados Pastores reconozcan y promuevan la dignidad y responsabilidad de los laicos en la Iglesia. Recurran gustosamente a su prudente consejo, encomiéndenles con confianza cargos en servicio de la Iglesia y denles libertad y oportunidad para actuar; más aún, anímenles incluso a emprender obras por propia iniciativa. Consideren atentamente ante Cristo, con paterno amor, las iniciativas, los ruegos y los deseos provenientes de los laicos . Son de esperar muchísimos bienes para la Iglesia de este trato familiar entre los laicos y los Pastores; así se robustece en los seglares el sentido de la propia responsabilidad, se fomenta su entusiasmo y se asocian más fácilmente las fuerzas de los laicos al trabajo de los Pastores. Estos, a su vez, ayudados por la experiencia de los seglares, están en condiciones de juzgar con más precisión y objetividad tanto los asuntos espirituales como los temporales, de forma que la Iglesia entera, robustecida por todos sus miembros, cumpla con mayor eficacia su misión en favor de la vida del mundo.

 

 

Documento sobre el apostolado de los laicos Apostolicam actuositatem:

 

9. Los laicos ejercen un apostolado múltiple, tanto en la Iglesia como en el mundo. En ambos órdenes se abren varios campos de actividad apostólica, de los que queremos recordar aquí los principales, que son: las comunidades de la Iglesia, la familia, la juventud, el ámbito social, el orden nacional e internacional. Como en nuestros tiempos participan las mujeres cada vez más activamente en toda la vida social, es de sumo interés su mayor participación también en los campos del apostolado de la Iglesia. Las comunidades de la Iglesia

10. Los laicos tienen su papel activo en la vida y en la acción de la Iglesia, como partícipes que son del oficio de Cristo Sacerdote, profeta y rey. Su acción dentro de las comunidades de la Iglesia es tan necesaria que sin ella el mismo apostolado de los pastores muchas veces no puede conseguir plenamente su efecto. Pues los laicos de verdadero espíritu apostólico, a la manera de aquellos hombre y mujeres que ayudaban a Pablo en el Evangelio (Cf. Act., 18,18-26; Rom., 16,3), suplen lo que falta a sus hermanos y reaniman el espíritu tanto de los pastores como del resto del pueblo fiel (Cf. 1 Cor., 16,17-18).

 

Código de Derecho Canónico de 1984

Lata. 225: Los laicos, porque, al igual que todos los fieles, están delegado por Dios al apostolado por el bautismo y la confirmación, son una obligación general y tienen el derecho a participar, ya sea como individuos o en asociaciones, porque el mensaje de salvación sea conocido y aceptado por todos los hombres en todas partes.

Lata. 298 - En la Iglesia hay asociaciones distintas de los institutos de vida consagrada y sociedades de vida apostólica, en la que los fieles, sean clérigos o laicos, o clérigos y laicos juntos, se esfuerzan con un esfuerzo común, a los aumentos de una vida más perfecta, o para promover el culto público, o la doctrina cristiana, o de otras obras de apostolado, como las iniciativas para la evangelización, obras de piedad o de caridad y la animación del orden temporal con el espíritu cristiano.

Lata. 301 - § 1. Es por la autoridad eclesiástica competente solo para erigir asociaciones de fieles cristianos que proponen la enseñanza de la doctrina cristiana en nombre de la Iglesia o para promover el culto público, o que se propongan otros fines cuya consecución está reservado, por su naturaleza, la autoridad eclesiástico.

2. La autoridad eclesiástica competente, si lo considera oportuno, puede erigir asociaciones de fieles cristianos llevar a cabo, directa o indirectamente, a otros fines espirituales cuya consecución no se proporciona suficiente con la iniciativa privada.

§ 3. Las asociaciones de fieles erigidas por la autoridad eclesiástica competente se llaman asociaciones públicas.

Lata. 304 - Todas las asociaciones de fieles, tanto públicas como privadas, por cualquier título o nombre se les llama, tienen sus propios estatutos que definen el propósito o se dirigen a la sede corporativa, el gobierno y las condiciones requeridas para ser parte de ella, y por el cual se determina la forma de acción teniendo en cuenta la necesidad o la ventaja de tiempo y lugar.

Lata. 305 - § 1. Todas las asociaciones de fieles están sujetas a la supervisión de la autoridad eclesiástica competente, que, por tanto, asegúrese de que se mantiene en ellos la integridad de la fe y de la moral y asegurar que no se introduzcan abusos en la disciplina eclesiástica; por lo tanto, tiene el deber y el derecho de visitar estas asociaciones, de conformidad con la ley y los estatutos; Ellos también están sujetos a la gobernanza de la misma autoridad, de acuerdo con los cánones que siguen.

Lata. 603 - § 1. Además de los institutos de vida consagrada, la Iglesia reconoce la vida de un ermitaño o anacoreta con la que los fieles, a través de una separación estricta del mundo, el silencio de la soledad, la oración asidua y la penitencia, dedican su vida a la alabanza de Dios y de la salvación del mundo.

2. El ermitaño es reconocido por la ley como dedicado a Dios en la vida consagrada si un voto u otro vínculo sagrado, los tres consejos evangélicos profesa públicamente en las manos del obispo diocesano y bajo su guía señala el programa de vida que le es propia.